
VENEZIA. Doveva essere un dibattito sulle prospettive di tempo nel conflitto in Medio Oriente, questo il tema dell’incontro organizzato dall’associazione Futura e dalla Fondazione Venezia per la tempo in programma in un’aula dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ospite Emanuele Fiano, ex parlamentare del Partito Democratico, interrotto al grido di “fuori i sionisti dalle università” da una quarantina di attivisti della galassia Pro Pal, con slogan, striscioni e l’inevitabile seguito di polemiche.
La protesta period stata annunciata il giorno precedente sui social del Fronte della Gioventù Comunista Venezia-Mestre, con una critica esplicita a Fiano e l’invito a un presidio «contro i sionisti nelle università». Così è stato, l’incontro è stato interrotto dopo poco più di mezz’ora, nonostante gli organizzatori avessero deciso di spostare la sede. «Un atto di prevaricazione e intolleranza inaccettabile – lo definisce Beppe Provenzano per la segreteria Pd -. In democrazia dissentire è sempre legittimo, impedire il confronto e la discussione non lo è mai. Siamo certi che non si farà intimidire, esprimiamo tutta la nostra vicinanza». La stessa sottolineata da altri esponenti di space dem, così come dalla ministra dell’Università Anna Maria Bernini: «Quando si impedisce un dibattito in un’università, si colpisce al cuore la democrazia. Zittire qualcuno significa spegnere una parte di quella libertà che appartiene a tutti – ha commentato -. Le università sono e devono restare spazi aperti, dove le idee si incontrano, non si scontrano. Luoghi di rispetto, di ascolto, di crescita. Il compito di tutte le istituzioni è difendere insieme la libertà di parola e di pensiero».
«Il principio fascista che hanno loro in mente è che chi non ha idee come le loro non deve parlare» ha commentato a caldo l’ex parlamentare dem, dicendosi “scioccato”. Parole su cui il presidente del Senato Ignazio La Russa, esprimendo vicinanza, fa un distinguo: «Almeno in questo caso citare il fascismo come principio guida per i Pro Pal è un po’ azzardato. Forse riservare al fascismo le indubbie colpe storiche verso gli ebrei italiani, e chiamare invece col loro nome le idee che ispirano oggi i professional Pal sarebbe più onesto e opportuno».
Per FdI interviene il capogruppo Galeazzo Bignami, «è inquietante che certi comportamenti, che ricordano le peggiori pagine del passato, trovino ancora cittadinanza nel mondo studentesco», mentre una condanna arriva ferma anche dal comune di Venezia: «Le nostre istituzioni culturali e accademiche, anche quando complesso o difficile, devono restare luoghi aperti – scrive Paola Mar, assessora all’Università – dove il dialogo è possibile e necessario».
