Attaccare a testa bassa sulle pensioni. Questa la scelta del Pd per colpire il governo su una delle notice più dolenti della legge di bilancio in discussione al Senato. Un tema specifico e sensibile, su cui si sta alzando il livello di scontro dentro la maggioranza. Comincia Elly Schlein di buon mattino: «Volevano abolire la legge Fornero, con questa manovra allungano l’età pensionabile al 96% dei lavoratori, comprese le forze dell’ordine», sottolinea la segretaria.


Il responsabile Economia del Pd, Antonio Misiani, fotografa così la situazione: «Sulle pensioni la maggioranza è in evidente stato confusionale e sul maxiemendamento del governo si sta consumando una guerra fratricida interna alla Lega». Riferimento alla proposta avanzata dal ministro Giancarlo Giorgetti e poi contestata dal vicepremier Matteo Salvini.
Per il capogruppo dem a Palazzo Madama, Francesco Boccia, «stiamo assistendo a uno spettacolo indecoroso. Dieci anni fa andavano vergognosamente sotto casa della ministra Fornero per protestare contro la sua riforma delle pensioni – ricorda – e hanno presentato un emendamento che va ben oltre quella riforma». La prospettiva, denuncia il Pd, è che dal 2032 in poi chi matura i requisiti non potrà più andare in pensione quando ha diritto. Lo sottolinea anche la capogruppo alla Camera, Chiara Braga: «Sulle pensioni il Governo tradisce completamente le promesse fatte agli italiani. Tra nuovi paletti e tagli, l’età pensionabile viene spinta sempre più in alto – avverte – Altro che “quota 100”: si va verso “quota 110″».
Basta scorrere le agenzie per cogliere la strategia comunicativa decisa dal Nazareno. Una batteria di dichiarazioni, una dietro l’altra. «Meloni è una campionessa di incoerenza, qualche anno fa prometteva la pensione a 60 anni e con 41 di contributi, poi al governo ha fatto l’opposto, ha allungato l’età pensionabile e alzato le finestre di uscita», attacca l’eurodeputato Alessandro Zan. Mentre il senatore Daniele Manca parla di «aggressione» al «pilastro delle pensioni», di fatto «stanno inasprendo la legge Fornero». E il deputato Arturo Scotto invita il governo a «chiedere scusa», perché «non si cambia la disciplina pensionistica di milioni di persone con un espediente parlamentare».
Critiche condivise anche dal Movimento 5 stelle: «Sulle pensioni il governo prepara l’ennesimo gioco delle tre carte – cube la senatrice Barbara Guidolin – se vuole provare a salvare la faccia ritiri subito l’emendamento».
