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Milan in rimonta sul Toro, tremendous Pulisic regala i tre punti ai rossoneri. Finisce 2-3



Il Toro si illude e il Milan lo punisce con Pulisic. Vittoria di rimonta bella e meritata della squadra di Max Allegri, sostituito in panchina da Landucci per squalifica, che risponde agli squilli di Napoli ed Inter riprendendosi la vetta della classifica in condivisione: finisce 2-3 al Grande Torino. Una prestazione di classe e carattere, anche se ai rossoneri ci è voluto più di un tempo per rimediare all’inizio shock. Lo stesso tempo della grande speranza dei granata, ai quali non bastano due reti nei primi 17’ nè il ritorno al gol di Zapata per salvare la pelle. E adesso la classifica comincia a farsi difficile per la squadra di Baroni, sprofondata al16 esimo posto, anche se la zona retrocessione resta distante 4 lunghezze. L’allenatore fiorentino manda in campo il 23esimo titolare della stagione, Anjorin, inviando anche una segnale a Casadei, per la seconda volta in panchina dopo la giornataccia di Lecce. E’ l’unica piccola sorpresa visto che l’altra novità, la coppia Zapata/Adams per la prima volta insieme dopo oltre un anno, period ampiamente prevista. Simeone non evaluate nella lista dei convocati, eppure dopo un mese torna a sedersi in panchina. Allegri, invece, è squalificato e guarda la partita dai field delle television, provocando un grande applauso quando sfila davanti alla tribuna (a maggioranza rossonera): in mezzo sceglie Loftus-Cheek con l’ex Ricci che parte dalla panchina.

Al primo sussulto il Torino passa a sorpresa al 10’ su gentile concessione di Tomori, che allunga il braccio contrastato da Adams regalando un rigore ingenuo, ma sacrosanto: è il secondo consecutivo di cui i granata beneficiano in casa in modo un po’ casuale, dopo quello di Rodriguez nella precedente sfida con il Como. Come due settimane fa, Vlasic non perdona (2°gol in campionato), anche se questo ha un altro sapore, visto che porta i padroni di casa sull’1-0. Un vantaggio insperato che mette subito la sfida sui binari granata, quelli di una squadra che sfrutta il blocco basso per contrastare avversari più quotati per poi provare a colpirli in contropiede. Una partita che prende una piega inaspettata 7’ dopo, quando Zapata con un destro rasoterra micidiale che fa passare sotto le gambe di Pavlovic buca Maignan: gol convalidato dopo un po’ di attesa per le proteste del Milan per un possibile fallo iniziale di Tameze che ruba palla (legalmente, però) a Nkunku. Per il colombiano è il ritorno al gol dopo 429 di digiuno. Il Toro si trova inaspettatamente sul 2-0 ma, come ultimamente capita, poi si fa male da solo: il tiro da 25 metri con cui Rabiot al 24’ buca Israel è di quelli che fanno fare una brutta figura al portiere, colpevolmente in ritardo. E’ una partita divertente con 3 gol nei primi 3 tiri dalla quale però esce presto uno di quelli che avrebbe potuto renderla ancora più imprevedibile, invece alla mezz’ora Leao è costretto advert uscire per un fastidio muscolare spianando la strada a Ricci, accolto dagli applausi dei suoi vecchi tifosi. Dopo le fiammate iniziali, non capita nulla fino al 45’ quando Rabiot, tutto solo, spreca la ghiotta occasione del 2-2 aprendo troppo il piattone.

Il Milan fa la partita anche nella seconda parte della gara costringendo il Torino ancora più sulla difensiva. Prima ci prova Nkunku di tacco, poi il pareggio sembra cosa fatta al 10’ quando Bartesaghi impegna di testa Israel, goffo nella respinta sui piedi di Ricci, ma reattivo nel dire di no al tiro da due passi dell’ex granata. Dopo quasi un’ora cominciano i cambi, il primo per il Toro è Casadei al posto di Anjorin che in una volta colleziona in pratica i minuti giocati in tutto il resto del campionato. Per il Milan è decisivo l’ingresso di Pulisic che impiega 32 secondi per siglare il gol del pareggio prendendo impreparata la difesa granata. Al 22’ è 2-2, con un finale che promette scintille. Con il Milan che spinto da 7 mila tifosi crede nella rimonta. E la ottiene subito: al 32’ è ancora l’americano a far esplodere i suoi sostenitori realizzando il 2-3. L’errore più grave però stavolta lo commette Baroni che con Tameze fuori per infortunio ritarda il cambio con Masina facendo giocare i suoi in 10’ proprio quando il gruppo di Allegri mette la freccia. La frittata è fatta.

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