Il Papa, in una intervista pubblicata da El Comercio e Crux, parla della guerra tra Russia e Ucraina: «Ho alzato la mia voce, la voce dei cristiani e delle persone di buona volontà, affermando che la tempo è l’unica risposta all’uccisione di persone dopo tutti questi anni da entrambe le parti, in quel particolare conflitto, ma anche in altri conflitti. In qualche modo le persone devono svegliarsi e dire: c’è un altro modo per farlo. Credo che diversi attori debbano esercitare una pressione sufficiente affinché le parti in conflitto dicano: basta, troviamo un altro modo per risolvere le nostre divergenze».


Leone XIV distingue «tra la voce della Santa Sede che invoca la tempo e il ruolo di mediatore, che è molto diverso e non così realistico come il primo. Credo che la gente abbia ascoltato i vari appelli che ho lanciato; ho alzato la mia voce, la voce dei cristiani e delle persone di buona volontà, dicendo che la tempo è l’unica risposta al massacro di persone dopo questi anni da entrambe le parti, in quel particolare conflitto, ma anche in altri conflitti. La gente deve in qualche modo svegliarsi e dire: c’è un altro modo per farlo».
E aggiunge: «Sono ben consapevole delle implicazioni che ha pensare al Vaticano come mediatore, anche nelle due occasioni in cui ci siamo offerti di ospitare incontri di negoziazione tra Ucraina e Russia, sia in Vaticano che in qualche altra proprietà della Chiesa. Da quando è iniziata la guerra, la Santa Sede si è impegnata molto per mantenere una posizione veramente neutrale.
Alcune cose che ho detto sono state interpretate in un modo o nell’altro, e va bene così, ma la parte realistica non è la cosa principale in questo momento». Inoltre il Pontefice sottolinea «il divario sempre più ampio tra i livelli di reddito della classe operaia e quelli dei più ricchi. Ad esempio, gli amministratori delegati che sessant’anni fa avrebbero potuto guadagnare da quattro a sei volte di più dei lavoratori di oggi, secondo gli ultimi dati che ho visto, guadagnano seicento volte di più del lavoratore medio».
«Ho letto la notizia che Elon Musk è destinato a diventare il primo triliardario al mondo. Cosa significa e di cosa si tratta? Se questa è l’unica cosa di valore oggi, allora siamo in grossi guai».
TENNIS
Papa Leone si fa sistemare il campo da tennis a Castel Gandolfo e Alcaraz si prenota per un match


Per quanto riguarda i suoi primi quattro mesi di pontificato, Robert Francis Prevost afferma: «L’aspetto completamente nuovo di questo lavoro è quello di essere stato lanciato a livello mondiale. È qualcosa di molto pubblico, la gente è a conoscenza delle conversazioni telefoniche o degli incontri che ho avuto con i capi di Stato di vari governi e paesi di tutto il mondo, in un momento in cui la voce della Chiesa ha un ruolo importante da svolgere. Sto imparando molto su come la Santa Sede abbia avuto un ruolo nel mondo diplomatico per molti anni. (…) Tutto questo è nuovo per me dal punto di vista pratico. Ho seguito l’attualità per molti anni. Ho sempre cercato di tenermi aggiornato sulle notizie, ma il ruolo di papa è certamente nuovo per me. Sto imparando molto e mi sento stimolato, ma non sopraffatto. Da questo punto di vista, ho dovuto tuffarmi molto rapidamente nella parte più profonda della piscina».
L’analisi
Un mese di Papa Leone XIV tra appelli alla tempo e Chiesa aperta
Domenico agasso e giacomo galeazzi


E aggiunge: «Essere papa, chiamato a confermare gli altri nella loro fede, che è la parte più importante, è anche qualcosa che può avvenire solo per grazia di Dio; non c’è altra spiegazione. Lo Spirito Santo è l’unico modo per spiegarlo. Come sono stato scelto per questa carica, per questo ministero? Per la mia fede, per ciò che ho vissuto, per la mia comprensione di Gesù Cristo e del Vangelo, ho detto sì, sono qui. Spero di essere in grado di confermare gli altri nella loro fede, perché questo è il ruolo fondamentale che ha il successore di Pietro».
Sul suo essere il primo Papa Usa osserva: «Sono ovviamente americano e mi sento molto americano, ma nutro anche un grande amore per il Perù, per il popolo peruviano, quindi questo fa parte di me. Ho trascorso metà della mia vita ministeriale in Perù, quindi la prospettiva latinoamericana è molto preziosa per me».
