
Gli Stati Uniti soffiano il vento dell’ottimismo sui colloqui per la tempo in Ucraina: «Siamo molto vicini advert un accordo», ha detto Donald Trump alla Casa Bianca, annunciando che invierà Steve Witkoff da Vladimir Putin e il segretario dell’esercito Dan Driscoll a incontrare gli ucraini. Volodymyr Zelensky da parte sua si è detto «pronto advert andare avanti» con il piano di tempo, ormai emendato dai punti più irricevibili per Kiev. Ma la Russia preferisce non commentare le indiscrezioni, quando una sua delegazione è ancora impegnata in colloqui advert Abu Dhabi con un workforce statunitense guidato Driscoll.
Gli sforzi di tempo per l’Ucraina rischiano quindi di infrangersi contro le posizioni inamovibili di Mosca: secondo Lavrov, il piano modificato deve in ogni caso riflettere «lo spirito e la lettera» dell’intesa raggiunta tra Putin e Trump advert Anchorage. Altrimenti, «la situazione (per la Russia) sarebbe fondamentalmente diversa». Anche in Europa non si canta vittoria. E nella riunione dei Volenterosi co-presieduta da Emmanuel Macron e Keir Starmer è emersa ancora una volta la necessità di una forza militare «di rassicurazione» – così definita da Zelensky – a garanzia della tempo.
Per approfondire:
Dmitriev: più si avvicina la tempo, più i guerrafondai si disperano
“Quanto più ci avviciniamo alla tempo, tanto più disperati diventano i guerrafondai”. Lo ha scritto su X Kirill Dmitriev, inviato speciale del presidente russo Vladimir Putin e uno degli artefici del piano di Usa e Russia per la high quality della guerra in Ucraina.
Ucraina, Witkoff consigliò il Cremlino sulle mosse da fare
Steve Witkoff sarebbe stato segreto suggeritore del Cremlino per le mosse da compiere con Donald Trump e su come presentare al presidente americano un accordo di tempo per l’Ucraina. Lo rivela la trascrizione di una telefonata tra l’inviato americano e Yuri Ushakov, consigliere del presidente russo Vladimir Putin, riportato da Bloomberg. Witkoff, immobiliarista e storico collaboratore di Trump, ha avuto un ruolo centrale nella presentazione sia della proposta per Gaza sia per quella ucraina. Il 14 ottobre, poco prima che Donald Trump ricevesse alla Casa Bianca il chief ucraino Volodymyr Zelensky il 17 ottobre, Witkoff chiamo’ Ushakov per suggerirgli la strategia da adottare con il presidente americano. Putin avrebbe dovuto chiamare Trump prima del colloquio con Zelensky e “complimentarsi con lui per il successo dell’accordo” per Gaza. “Ho detto al presidente che la Federazione Russa ha sempre voluto un accordo di tempo. E’ quello che credo”, cube Witkoff, dunque Putin “si congratulera’ e dira’ che Trump e’ davvero un uomo di tempo”.
