
Di un’altra categoria. Si ferma a sei la striscia di risultati utili del Torino, sculacciato in casa per 5-1 da un avversario fuori portata: il Como. Fa tutto la squadra di Fabregas compreso il rigore che regala ai granata rimettendoli in pista, trascinata dalle sue giovani stelle: non solo Nico Paz, autore del poker. Il premio per loro è il sorpasso alla Juventus e il sesto posto in classifica. I granata lottano, soffrono e si illudono, tenuti a galla da un’altra tremendous parata di Paleari, poi sprofondano. Si devono arrendere anche all’evidenza di una squadra che deve giocare senza la difesa delle ultime volte e senza la coppia d’attacco che l’aveva fatta riprendere. All’ultimo infatti perde il secondo elemento della coppia d’attacco, Adams colpito da gastroenterite, dopo il ko di Simeone advert inizio settimana. Un doppio grave forfait che non modifica i piani tattici di Baroni, che per confermare le due punte rispolvera niente di meno che il totem Zapata. Sì, proprio l’esperto bomber che fino a quel momento aveva raccolto pochi minuti nella stagione del suo rientro (61), invece deve anticipare i piani dell’allenatore che alla vigilia aveva ancora manifestato cautela sul rientro da titolare del colombiano. Ritrova il campo dal 1’ 415 giorni e 42 partite dopo il grave infortunio ai legamenti del ginocchio sinistro: si vede, quando sfrutta non da Zapata due occasioni. Nell’angolo delle novità c’è anche Masina, che centra appena la terza partita in campionato, la seconda dal 1’ dopo quella choc di San Siro all’esordio: Coco viene convocato ma non è al meglio.
Baroni aveva preannunciato un Toro più arrembante, invece è il gioco del Como che prende il sopravvento, grazie ai fini palleggiatori della squadra di Fabregas. I granata vanno a fiammate, ma quando si presenta la finestra giusta aperta da una incursione di Vlasic, Ngonge pasticcia (12’). Ha la mente lucida invece Paleari al 26’ quando torna protagonista assoluto con un intervento decisivo su Morata, dopo un’azione insistita del Como che ha rischiato almeno in un paio di occasioni di segnare. Ma per vedere un gol basta aspettare poco con le carte a disposizione del tecnico spagnolo. È il 36’ quando Jesus Rodriguez libera la corsa e dopo aver superato Pedersen (che chiede un fallo) crossa sul secondo palo dove arriva con un fulmine Addai che anticipa Lazaro e colpisce a porta ormai sguarnita. Fa tutto il Como, anche il tocco di mano al 43’ di Rodriguez che porta Bonacina a fischiare il rigore per il Toro, confermato dopo aver rivisto tutto al monitor e spiegato al pubblico con il microfono. Al secondo minuto di recupero Vlasic realizza dal dischetto l’illusorio 1-1: è il primo centro per il croato che ha perso la fascia, non la carica, visto che si tratta del terzo gol in pochi giorni dopo i due in nazionale.
La trama non cambia nella seconda parte di gara, anche se le prime occasioni sono granata: al 3’ Casadei tira alto da buona posizione, un minuto dopo Zapata trovato bene da Lazaro gira a lato di testa. Quando il Toro annusa il sorpasso, il Como lo gela con il solito Addai, che da fuori space scaglia un tiro preciso che stavolta sorprende Paleari. Il nuovo vantaggio esalta gli ospiti e deprime i granata, che rischiano una tracollo dopo che Ramon, un altro ventenne, realizza il primo gol in Serie A che vale il doppio vantaggio. Ed un finale da present, almeno per il Como che va ancora in gol con Nico Paz e Baturina, un altro al primo gol in campionato. Finisce con gli olè advert ogni palleggio del Como: da horror per un Toro che riscopre fischi e contestazione. «Vergognatevi», è il congedo dello stadio.
