In Piemonte nel 2024 sono stati giocati più di 9 miliardi e 501 milioni di euro in videopoker, slot machine e sale bingo. La regione, insieme alla Liguria, è la “maglia nera” del Nord Italia per quel che riguarda la presenza di clan malavitosi capaci di inserirsi nel enterprise. E la normativa regionale che dovrebbe regolamentare il gioco d’azzardo, varata nel 2021, presenta aspetti positivi ma anche «molte lacune». È il quadro che emerge da Azzardomafie, il file messo a punto da Libera dopo un’analisi, su scala nazionale, delle relazioni della Dia e della Dna per il periodo compreso fra il 2021 e il 2024.
Secondo il report, in Piemonte si spende 2.232 euro all’anno per abitante, bambini compresi (l’azzardo è vietato fino ai 18 anni). Torino è il capoluogo di provincia dove si gioca di più con 2,1 miliardi. Seguono Alessandria con 278 milioni e Novara con 253 milioni. Per quel che riguarda la regolamentazione e, in particolare, la capacità di contrastare il gioco patologico, Libera ha conferito al Piemonte la ‘luce verde’ (il massimo della valutazione) per quattro aspetti: distanziometro di 500 metri, orari di spegnimento durante la giornata, istituzione di un osservatorio di monitoraggio, la previsione di fondi e di un piano integrato per la prevenzione.
il colloquio
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«Nonostante queste misure la normativa presenta molte lacune che riteniamo rilevanti» affermano gli estensori del rapporto, che indicano alcune delle soluzioni praticabili: aumentare l’elenco dei luoghi sensibili; estendere la validità delle norme anche alle vecchie licenze; introdurre orari di spegnimento obbligatori più ampi, soprattutto nelle fasce diurne; predisporre un supporto legale per i Comuni chiamati a rispondere in sede giudiziaria alle contestazioni di società o gestori contrari a regolamentazioni più stringenti; prevede sistemi di incentivi e di fondi per i locali che scelgono di non avere apparecchi da gioco. «Si tratta – viene spiegato – di aspetti fondamentali per garantire una reale efficacia delle politiche di contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico e per tutelare la salute e il benessere delle nostre comunità».
